GOD HAND
di @Mario Morandi

Chi ha speso valanghe di gettoni in sala giochi può smettere immediatamente di leggere e andare dritto dritto a comprare God Hand. Eh sì, perché qui si ritrovano all’improvviso tutti i cliché del beat ’em up di stampo capcomiano e non, da Street Fighter II a Double Dragon per intenderci. Ma non solo. È chiaro che le spruzzate di Devil May Cry si fanno sentire quanto i velati accenni al mondo surreale di Killer 7, poiché un losco figuro a noi ben noto aleggiava (il team si è sciolto) su Clover Studio. Stiamo parlando ovviamente di Shinji Mikami, il quale non pago di aver diretto il quarto – già storico – capitolo di Resident Evil, sembra che abbia voluto ridurre all’osso la struttura del citato kolossal per ricavarne un picchiaduro. Picchiaduro. Un termine che ormai evoca gli stessi nomi da anni, Tekken, Soul Calibur, Virtua Fighter e… e basta, fondamentalmente. Dovreste quindi aver capito che questo God Hand è un atto di carità, perché dà il pane agli affamati, a quelli cui la malattia dello smanettamento compulsivo (aka button mashing) non è mai passata del tutto.

Ma diteci un po’, cos’è ‘sta genialata di creare un titolo pieno di buffonate? Satirico, ironico, quando non totalmente demenziale? Quasi quasi ci ricorda un po’ Viewtiful Joe. O una parodia di Kenshiro. O le Bizzarre Avventure di JoJo. Ma chiudiamo la parentesi sul meltin-pot culturale per andare a vedere che tipo di esperienza offre il gioco vero e proprio. Adrenalinica, senza ombra di dubbio. Premendo ripetutamente il tasto della combo, Gene scaricherà sull’avversario una sequenza di colpi liberamente personalizzabile attraverso una apposita schermata. Gli attacchi variano per potenza, velocità e tipologia (calcio, pugno, lancia nemico, rompi difesa, etc…), e possono essere impostati anche su altri due tasti a colpo singolo. Inoltre sono presenti attacchi generici molto utili come quelli in corsa (doppio input sulla levetta analogica sinistra e via come il fulmine) e, dulcis in fundo, quattro tipi di schivata da eseguire con la levetta analogica destra. Il fatto è che a furia di pestare e schivare si riempe una simpatica barretta della “tensione”. Una volta riempita lampeggerà, e tramite la pressione di un tasto scateneremo la potenza della God Hand, la mano divina (di fatto un braccio, ma che volete, sono giapponesi). Invincibile e rapidissimo, Gene sparerà cazzotti con il doppio della normale potenza. Quando poi non basta nemmeno questo, beh, ci sono le super tecniche della “roulette”, colpi di straordinaria potenza dall’utilizzo limitato che possono produrre ottimi effetti sui nemici quali stordimento o caduta. Ottimi perché se il nemico è a terra o stordito è il momento di premere il tasto adibito alle azioni speciali: picchia, calpesta, contrasta… sculaccia. Pungiglione! Presa del cobra! Roba da matti.

Il bello è che più massacri il dito sul tasto, più picchi il nemico. Chiaramente colpi, tecniche, nonché fondamentali potenziamenti possono essere acquistati in un negozietto accessibile tra un livello e l’altro, ambientato in una cittadina del selvaggio west by night. Qui è possibile giocare d’azzardo con videopoker e slot machine, ma le corse dei chihuahua velenosi (avete letto bene) sono più redditizie. E poi c’è anche un’arena per scazzottare a suon di quattrini. A proposito di quattrini, lo sapete che più il livello di difficoltà aumenta e più si guadagna denaro? La difficoltà di gioco è variabile: sale quando colpiamo i nemici e scende se ci facciamo colpire. Insomma, più li pesti e più questi si fanno furbi, schivano i colpi, si organizzano per farti crepare. Specie al livello massimo di difficoltà, chiamato casualmente Livello Morte. Un altro particolare intelligente consiste nei bonus di recupero: questi NON scompariranno mai dall’aria di gioco una volta scoperti. Grazie a ciò è possibile gestire il gioco con più strategia di quanto non si pensi. God Hand non segna la storia, ma non ha nemmeno la pretesa di volerlo fare. Il suo unico scopo è quello di renderti esaltato come un ragazzino iperattivo. Pazienza se i muri delle case si volatilizzano quando siamo adiacenti alle pareti o se a volte si ha la sensazione che alcuni aspetti del gioco avrebbero potuto essere approfonditi o rifiniti; c’e da dire senza ombra di dubbio che qui si vedono cose che sarebbe un peccato perdere. Si segnalano inoltre brani scanzonati e in un paio di occasioni addirittura strepitosi, come nel caso dello scontro con Elvis o la stupenda canzone finale d’intonazione jeegrobottiana. In una parola: consigliatissimo.









  Piattaforma PlayStation 2
  Titolo God Hand - ゴッドハンド -
  Versione Giapponese
  Anno immissione 2006
  N. Giocatori 1
  Produttore Capcom
  Sviluppatore Clover Studio
  Designers Shinji Mikami, Kiyohiko Sakata, Kazunori Inoue, Yoichi Sada, Hitoshi Sakai [....]
  Compositori Masafumi Takada, Jun Fukuda
  Sito Web www.capcom.co.jp
  Sist. di controllo Analogico - Joypad
  Numero tasti 7
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling 3D scaling
  Formato DVD-Rom
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [Si] NTSC-U/C [No] PAL [No]
  Frequenza video 60Hz
  Genere Beat ’em up
  Rarità
  Quotazione 60 - 80 €
  OST Sì [GOD TRACKS!, 2006, Capcom]

 

In Europa e Nord America God Hand detiene la tecnica dell’«Head Slicer», sanguinolenta mossa speciale col taglio della testa che in Giappone sarebbe stata rimossa per adempiere alle politiche di censura “CERO”. In compenso, l’edizione giapponese sarà l’unica a presentare in confezione il Compact Disc della colonna sonora originale. Il videogioco è dal 2011 consumabile su PlayStation 3 via PlayStation Network al costo di 9,99 Euro.