F-ZERO X
di @Mario Morandi

È Nintendo. Gare di bolidi che sfrecciano a velocità prossima a quella del suono su tracciati magnetici più simili a ottovolanti che a circuiti di formula uno. Avevi ancora in testa il Mode 7 del Super Nes, quelle quattro esigue vetture da selezionare e gli stupendi brani di qualità MIDI. Ma qui siamo su Nintendo 64, il 3D è vero, è concreto, quasi scarno nelle mappature, ma incisivo ed essenziale per mostrare senza sbavature trenta concorrenti e tratti di pista chilometrici. La colonna sonora, contenente alcuni brani riarrangiati, è un inno alla chitarra elettrica, alla distorsione e al feedback. Che come l’esperienza di gara ha un ritmo vertiginoso. Il risultato è da mal di mare, ma non spaventatevi: è facile. Perlomeno all’inizio. Quando te la fai sotto per scegliere un livello di difficoltà superiore a Novice. Ma poi cominci a renderti conto che se sono disponibili solo sei vetture su trenta ci deve essere per forza un modo per sbloccare quelle nascoste. E allora provi a un livello superiore. E magari esci di pista all’ultimo giro. Dell’ultimo tracciato. Con l’ultima chance.

La grandezza di F-Zero X però non sta nell’istigazione al masochismo, ma in quella molla che fa scattare dentro al giocatore un misto di dipendenza e di voglia di migliorarsi, che lo spinge a ricercare l’ebbrezza della vittoria. La sensazione che si prova nel tagliare il traguardo per primi a F-Zero non ha nulla a che vedere con gli altri titoli del genere. Scordatevi Wipeout. Non fila così veloce. In F-Zero lo speaker ti rintrona con il suo entusiasmo contagioso, mentre scatta un inno di trionfo immancabilmente rockeggiante: il giocatore si bea osservando la classifica scorrere mentre placa il suo battito cardiaco. Rilascio di endorfine garantito. Ma la cartuccia, che schifa e aborrisce la parola “caricamento”, ci schiaffa su un nuovo circuito. A spirale, tubolare, senza sponde, con strettoie o salti giganti: le prime volte ci stupiremo ad ogni nuova pista, vere e proprie sculture poligonali ambientate su pianeti distanti anni luce dal nostro; più aggressivo e spietato rispetto alla versione a 16 bit, F-Zero X dispone di attacchi laterali e rotanti, che fanno rallentare il nostro veicolo ma danno la possibilità di mandare fuori pista gli avversari e ribaltare così la classifica. Anche l’inserimento del turbo si è modificato privilegiando tattica e coraggio del pilota: vietato nel primo giro, sarà disponibile dal secondo in poi, in qualunque momento; peccato che la carrozzeria diventi sempre più fragile ad ogni utilizzo, con conseguente rischio di esplosione.

A questo proposito sarà di grande importanza valutare la resistenza dello chassis del nostro bolide, oltre a peso, accelerazione, qualità del turbo e manovrabilità. Con particolare attenzione soprattutto a quest’ultima: a differenza della precedente versione, l’eterogeneità dei veicoli lascia quasi interdetti. Non ci sono cloni spudorati nel vasto parco macchine di F-Zero X: troveremo vetture pesanti, dalla scarsa accelerazione ma dalla buona velocità massima; oppure delle vere e proprie schegge indomabili però in curva. Il giocatore novizio non potrà che ripiegare su veicoli dalla buona manovrabilità poiché spesso non conterà tanto arrivare sul podio quanto semplicemente arrivare tutti interi al traguardo. Un pizzico di strategia è stato inoltre inserito nella fase preparatoria alla gara: è possibile decidere il bilanciamento tra ripresa e velocità di punta del motore, caratteristica mirata a dare un buon incentivo alla varietà di guida. Feeling a parte, giocarci ne vale davvero la pena, anche a livello puramente oggettivo. Parlando di longevità, il titolo in questione supera ogni aspettativa. Ventiquattro tracciati in totale suddivisi in quattro coppe, di cui una segreta, al completamento delle quali (e per completamento si intende raggiungere il primo posto in tutti e quattro i livelli di difficoltà…) ci aspetta una sorpresa che ricompensa adeguatamente la nostra perseveranza: una nuova coppa, denominata X Cup. Al principio sembra una presa per i fondelli. Un’altra coppa, ma senza un nuovo scopo. Tutto è ormai sbloccato. Sono solo altre sei piste. Tutte con la stessa ambientazione per giunta. E invece no. Cambi vettura, e le piste cambiano. Riprovi a cambiare mezzo prima di chiamare l’analista. Ma è proprio così: la X Cup contiene sei piste per ogni vettura presente nel gioco. Le vetture, ricordiamo, sono trenta. Ah, e ovviamente il multiplayer conta fino a quattro giocatori in quadruplo split-screen. Buona corsa.









  Piattaforma Nintendo 64
  Titolo F-Zero X - エフゼロ エックス -
  Versione Giapponese
  Anno immissione 1998
  N. Giocatori 1/4
  Produttore Nintendo
  Sviluppatore Nintendo EAD
  Designers Tadashi Sugiyama, Takaya Imamura
  Compositori Taro Bando, Hajime Wakai
  Sito Web www.nintendo.co.jp
  Sist. di controllo Analogico - Joypad
  Numero tasti 3
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling 3D scaling
  Formato Cartuccia
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [] NTSC-U/C [No] PAL [No]
  Genere Driving / Racing
  Rarità
  Quotazione 35 €
  OST Sì [F-ZERO X ORIGINAL SOUND TRACK, 1998, Pony Canyon]

 

Com’è noto F-Zero 64 (titolo preliminare) viene concepito dal team responsabile di Wave Race 64; la stessa squadra di programmatori realizzerà nel 2000 F-Zero X Expansion Kit, il primo modulo di estensione pensato per il 64DD. L’update conterrà dodici nuovi circuiti, opzioni di customizzazione di tracciati e vetture nonché tracce sonore inedite incise in stereoscopia. In sede comparativa, la qualità estetica dei nuovi contenuti risulta rispetto al referente oltremodo superiore. Nel 2004 F-Zero X viene reso acquistabile in Cina per la piattaforma iQue. Dal 2007, il videogioco risulta giocabile sul Wii via Virtual Console.