MAWARU-PENGUINDRUM - Limited Collector’s Box
di @Luca Abiusi

Sì ma non è che dall’oggi al domani te ne esci che vuoi dare una spiegazione alle cose, lurida vacca; ti confido un segreto e lo rivelo solamente a te che non otterrai mai nulla dalla vita: i registi delle serie alle quali hai voluto attribuire un significato immondizio nemmeno loro sanno di preciso che cosa hanno diretto. Kunihiko Ikuhara soprattutto. Ora sta giocando con il suo misirizzi non gli dare fastidio. Tieni, prendi questo pupazzo meccanico con la corda che dopo che la tiri parla. Ci ricordiamo di quando che dentro a un episodio della prima stagione di Sailor Moon c’era questa persona buffa qua che si teneva un pargoletto dietro alla schiena che ripeteva babu babu ogni qual volta che suddetta persona buffa diceva le cose procurandoci eventuali risa ischemiche: ecco non doveva esserci un perché a quella cosa là. Come non dev’esserci motivo dietro a un Mawaru Penguindrum come un altro ma più che altro, una ordinaria nonché eticamente edulcorata versione in prosa di quest’anime non procederebbe oltre l’incompiutezza, finendo per inabissarsi in una fanghiglia di congetture e indizi che non portano da nessuna parte.

Possiamo notare che il riproduttore Blu-ray riproduce soggetti animati di un verde travolgente. Si vede che diventano luogotenenti di avvenimenti cromatici appena in minimissima parte guasti di fondamento allora che poi capita che ti rendi conto di dovere rendere conto a moltissima illineare declamazione degli istinti, atti sessuali, di emozioni, cinquanta sfumature di elementi fosforescenti che concorrono al fatto che sei composto di carne vivente a tutti i sensi giuridici del caso e affatto condannato alla piaga della catalessi irreversibile della dimensione fisica dove per questioni di inclusione te ne eri rimasto; il velocismo del pensiero registico di Ikuhara induce a stare al passo con i tempi del suo mondo fantasticissimo; precipita il Nostro inerte pensiero quantistico avanti al confine della scienza normale come a spingerlo a dichiararsi reo tre volte di non essere stato capace prima di adesso di straniarsi dalla medietà di chi rimane fermo e non osa, non crea, non è. Mawaru Penguindrum getta le basi della abominazione del metodo cinematografico. Cede, spostandosi lateralmente, a un postribolo visionario in cui sembra che questi promiscui figuri che si muovono ti provocano un glitch a livello di spettri neuronici così che puoi resettare il giorno e modificarne il corso a tuo piacimento sulla base di una strategia di sopravvivenza di risvolti kitsch underage.

Ora tanto di scarabocchi waku waku doki doki soro soro dicono che restano opportunamente afferenti a una intrinseca idea accademica di morbidismo shoujo di matita leggera, ma possono ancora consistere loro nel risultato di un lavoro consequenziale a necessaria e specifica analisi pregressa circa su di una grammatica del testo a cui non casualmente si è incollato un tratto giocoliere di ridondante rotondezza cretinetta; Lily Hoshino e i suoi ugualmente facoltosi direttori delle animazioni tengono a riferimento l’iperspazio colorimetrico iniziale e dobbiamo dirvi riescono mediante l’uso di una seria manualità a orbitare su tale parametro di quadricromia di massima per tutti quanti i fotogrammi dei ventiquattro episodi componenti la saga, sigle incluse, mai un elemento grafico sfalsato di posizione, già mai che un dato rodovetro si mostri vacante di continuità metrica rispetto ai tronchi anatomici e alla facoltà di questi detti di intercedere all’amplificamento di questa cosa che si deve portare il tono di contrasto alla sua luccicanza per modo di moltiplicazione dei pinguini e degli insetti, un Ikuhara’s job di situazioni autistiche ilari che non possono venire meno venisse giù pure anche il cielo, pinguino che sbircia sotto alla gonna dell’inferimera mediante stetoscopio con misuratore della temperatura incorporato sì, appendice di lesbicismo estemporaneo bipolare in quanto che è così, a non privarsi ciò detto di bimbetta pazza sadomaso che dice che devi stare zitto, se no ti butta nel fosso.


















  Classificazione Serie TV
  Titolo originale Mawaru-Penguindrum - 輪るピングドラム -
  Provenienza Giappone
  Prima immissione 2011 / Televisione
  Produttore Brain’s Base
  Regia Kunihiko Ikuhara, Shouko Nakamura
  Fotografia Toyonori Yamada
  Soggetto Kunihiko Ikuhara
  Character design Lily Hoshino, Terumi Nishii
  Mechanical design //
  Dir. animazione Keiji Gotô, Akemi Ayashi, Katsunori Shibata, Yûko Kusumoto, Aiko Sonobe [....]
  Compositore Yukari Hashimoto
  Sito produttore brainsbase.co.jp
  Formato Blu-ray Disc
  Edizione Italiana [Dynit / Yamato Video]
  Anno edizione 2013 [Dynit]
  Numero supporti 4
  Lingue JP / IT
  Sottotitoli IT
  Rapporto 1.78:1
  Compatibilità Region B
  Durata 600 min
  Episodi 24
  Reperibilità Bassa
  Prezzo 90 € circa
  OST Sì [MAWARU-PENGUINDRUM Original Soundtrack, 2015, STARCHILD]

 

Prodotta dallo studio Brain’s Base e quasi per intero scritta da Kunihiko Ikuhara, il quale ne avrebbe poi commissionato una parziale riduzione a script a Shouko Nakamura, la serie anime Mawaru-Penguindrum ricava una prima trasmissione televisiva sul network MBS dal luglio del 2011 fino al dicembre dello stesso anno, in Giappone. Nel corso del 2012 Sentai Filmworks serializza in home video su formati Blu-ray e DVD per il Nord America. Kazé UK avrebbe licenziato la serie per il Regno Unito mediante blitz strategico, confermando altresì il doppiaggio della Sentai. Sempre nel 2012, e dopo avere acquisito i diritti dell’anime per l’Italia, Dynit affida la direzione del rispettivo adattamento (a proposito: lavoro eccezionale) a Fabrizio Mazzotta. Quindi Mawaru-Penguindrum avrebbe debuttato in settembre su Rai 4 prima di venire serializzato nel 2013 su Blu-ray e DVD. A partire dal 2022, la licenza dell’anime è passata nelle mani di Yamato Video, che lo ha aggiunto alla sua piattaforma streaming Anime Generation, mantenendo il precedente adattamento. L’anime contiene espliciti riferimenti all’attentato terroristico alla metropolitana di Tokyo del 1995. Inoltre, diversi luoghi attigui all’accaduto risultano replicati con meticolosa rispondenza; Re:cycle of Penguindrum, ripensamento riassuntivo della serie in due parti viene nel 2022 altresì diretto da Ikuhara e quindi distribuito al cinema, benché esclusivamente in Giappone. Yamato Video, licenziataria dei due film per l’Italia, ne ha annunciato una release per l’home video entro la fine del 2024.