MICROPROSE SOCCER
di @Luca Abiusi

Il gioco del calcio deve tenere i pupazzi e il pallone resi in modo riconoscibile. Microprose Soccer viene allora programmato per soddisfare le richieste del potenziale giocatore di Exciting Soccer, che era un calcio divertente, anche se non proprio plausibile. Però il pallone era rotondo. Benché dai più visto come un mero videogioco di consumo, il soccer sviluppato dalla Sensible sotto etichetta Microprose resta un calcio serio: durante i match avviene il temporale, che è proprio il temporale coi tuoni e i fulmini e la battente pioggia. I giocatori scivolano sul terreno bagnato. Prove generali per Sensible Soccer. Gameplay. Scorciatoie, ovvio, ma gameplay. In diagonale con l’effetto abitualmente si segna. Anche se contro squadre come il Brasile avviene più difficilmente. La rovesciata serve. Si effettua da fermi, ma ha un suo spettacolo visivo di omini che si buttano per terreni. Si può anche segnare, di rovesciata, col pallone che entra rimbalzando piano piano. Questione calamita. I calciatori tendono ad attaccarsi al pallone, che è difficile da sottrarre se non entrando in tackle frontale.   

Tecnica virtuosa. Ora se il campo è in effetti ristretto al raffronto con Kick Off, che ingigantiva gli spazi e andava alla replicazione in scala, va detto che è anche il medio restringimento delle aree calpestabili a funzionare in funzione del calciante per necessità di abbreviare la cavalcata sulla fascia, accorciare i tempi e definire presto il coin-op possibile, la partita fast food da terminare in cinque minuti. Microprose Soccer è il calcio del giovane anni ’90. Veloce, porte grandi, tiri a banana. L’effetto si può regolare, o eliminare, volendo. Ma perché farne a meno. Se ben eseguito, un tiro a giro assume le traiettorie impossibili delle punizioni di Roberto Carlos, e va a finire all’incrocio proprio quando si è convinti che la palla finisca oltre gli spalti. L’arbitro virtuale. La partita finisce quando arbitro fischia, e non è che se la palla sta per entrare lui ti fa finire l’azione per darti il goal. Giammai. Lui fischia e la palla si blocca. Cattivo. Ma è così. Gran partite son finite in questo modo, con Noi che si dominava e che si tirava e tirava sul palo e mai la palla che entrava, e una volta che sta entrando lui fischia. E il cugino spastico vince.

Microprose Soccer è il calcio dei mondiali dell’86. Esce a ridosso di Italia ’90 e a Microprose non andava di chiedere i diritti. Quindi 86. C’è l’Oman, che è la formazione più scarsa. La musica dumb e dumb mette un po’ di allegria mentre si opziona l’Italia, tanto si finisce sempre per guidare l’Italia, che è blu. Sul monitor a colori il blu risalta più del bianco, del giallo. Invero anche il nero è intenso. La definizione delle grafiche. Gli omini sono belli. Fanno videogioco arcade e si animano rimarchevoli sul campo. Scagliata in alto, la palla si avvicina al monitor. Non rotola (il rotolamento l’avrebbero implementato su Amiga) ma è pure in cuoio, si vede che è un pallone da calcio. Il calcetto. Ah, che geni, in Sensible. Offresi opportunità di giocare sul campo con le sponde - Six-a-side - per offrire variante. E funziona, la variante. Il portiere non è indipendente. Anche sul campo grande. Ovvero, non lo muove la cpu. Lo muovi tu. All’inizio si prende goal. Ma a seguito di allenamento si impara il piazzamento, e si para. Non tutto, ovvio. Il Brasile è forte e se decide di segnare segna. A rimpallo, azione carro armato di Ancelotti, e segna. Microprose Soccer non è Hemlyn Huges International Soccer. È diverso. Sono due giochi diversi. Ma sono importanti entrambi. Se vuoi simulazione devi andare su Hemlyn. Se vuoi azione veloce devi andare sul calcio della Sensible. E non te ne penti. Il replay. Tocco di classe. Segni e l’azione va indietro col riavvolgimento del nastro. L’hanno scritto con la benedizione del Signore, i Sensible, Microprose Soccer, che di Microprose non ha niente. Microprose al massimo ti poteva fare un simulatore di volo. Mica un arcade di questo livello. Dove si tira con un chilo di effetto e dove la palla resta attaccata, a meno di non premere al tocco, per allungare la falcata, contro il Brasile.










  Piattaforma Commodore 64
  Titolo Mircroprose Soccer - NORD AMERICA: Keith Van Eron’s Pro Soccer
  Versione Europea
  Anno immissione 1988
  N. Giocatori 1/2
  Produttore MicroProse
  Sviluppatore Sensible Software
  Designers Jon Hare, Chris Yates
  Compositore Martin Galway
  Sito Web www.microprose.com
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 1
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Multidirezionale
  Formato Cassetta / Floppy Disk
  Numero supporti 1
  Multiload
  Genere Sport / Simulazione
  Rarità
  Quotazione 15 [Cassetta] 20 - 30 € [Floppy Disk]
  OST No

  Per venire incontro a differenti esigenze promozionali, l’edizione nordamericana di Microprose Soccer viene strategicamente associata a Keith Van Eron (quindi il videogioco assumerà il diverso titolo di Keith Van Eron’s Pro Soccer), calciatore MISL che nel 1986 era stato nominato portiere dell’anno. Le conversioni per i computer a 16 bit, affidate a Electronic Pencil Company, riescono. Sicché tanto su Amiga (musiche di Barry Leitch) che su Atari ST si rinviene una generale coerenza col programma originale in seguito all’uso di un emulatore MOS 6502 che gli sviluppatori codificano per l’occasione; si avvistano tuttavia sensibili miglioramenti nell’ambito dell’animazione della sfera e del colore, anche se l’effetto pioggia del versante Commodore 64 resta difficilmente emulabile. La versione PC MS-Dos, port diretto delle precedenti, viene penalizzata a causa dei joystick analogici del periodo, coi quali l’applicazione dell’effetto sulla palla risulta difficoltoso. Le riduzioni Amstrad CPC e Spectrum (Smart Egg Software), cromaticamente rivedibili, comunque avvicinano il gameplay del Commodore 64.