VIRTUA STRIKER 2 Ver. 2000.1
di @Luca Abiusi

Sì ma le collisioni. Se dopo insisti che vuoi parlare del giuoco possiamo anche farlo ma tra un’ora, o al più tardi domani verso le due in un tavolo di confronto di cui risulterai commensale unico, per essere sicuri che nessuno sia lì presente ad ascoltare quello che dici perché ci sono i bambini, e bisogna farli arrivare alla pubertà. Le collisioni. Ovvero quando un oggetto collide un altro oggetto ed ecco vedi, giusto adesso ci stavamo facendo una sega su Virtua Striker 2000.1, che stiamo pigiando i tasti con una mano per tanto di routine di collisione che trasfondono una sensazione come se di magnitudine, una relazione programmatica da smaterializzare e diffondere attraverso l’aere bisogna scrivere e lo faremo, e Dio ci è testimone se non riusciremo di far capire a voi eserciti di scimmie che quando giocate a Fifa 19 ingoiate la merda, e che il Virtua Striker del Dreamcast non lo si è scelto così per occupare il tempo, ma piuttosto per insegnarvi a stare al mondo.

Nel merito di Virtua Striker 2000.1 il segno della fluenza andrebbe smaltito dietro l’accezione ordinaria della tecnica; si manifestano al rettangolo istanze di coercizione sull’aggiornamento del fotogramma, che nella fattispecie si moltiplica sugli omini che fanno il tifo e portano bandiera, e trovato posto verso il terzo anello, lì quando il visus risulta complessivo si conclude che la plausibilità calcistica non solo non è richiesta, ma che anzi sarebbe lesiva rispetto a quest’idea videoludica primaria ispirata al calcio romantico dei pionieri del videogioco arcade, quello della SNK, modello di centratura del gesto che sa di traversone a spiovere, sciabolata morbida. Il videogioco è un millimetrico collidere tra calciatore e pallone, stop che viene eseguito plagiando le marzialissime tecniche di motion capture escalate da Namco in SoulCalibur e colpo di testa in sospensione che avevamo visto fare a Marco Van Basten verso il ’90 in un match di Coppa Campioni, assist di Ancelotti, e si verifica una estrema – nonché efficace – sintesi di quanto può avvenire dentro un campo di calcio in una situazione d’incrocio di due squadre di alta classifica, da che mai si vede un movimento scoordinato, mai si vedrà un tiro che non sia illustrazione di grande stile.

Interviene questo sistema ipertelevisivo di inquadrature che scarrella in modo obliquo a demarcare l’attenzione dell’attore che guida il pupazzo, che sai sempre dove si trova il pallone e come e quando intervenirvi a misura di conclusione o spazzamento; a seguito di una effrazione, il regista virtuale si sposta a zoomare in terza persona diritto sulla sfera, per esaltarne le traiettorie allorché direzionata verso la porta pur rimanendo sullo spazio in corso di respinta, a riavvolgere sinuosamente codesto flusso di azioni iconograficamente rivoluzionarie che non potranno scollegarsi da questo moto d’inerzia iconoclasta distruggitore dell’intero agglomerato di simulazioni di pallone immesso sui correnti mercati domestici. Virtua Striker 2000.1 diventa quindi un calcistico necessario per questioni strettamente culturali primaché di programmazione basica, che sarebbe anche pleonastico parlarvi della pulizia del suo codice e di come l’applicazione dello stesso a livello sistemico sull’infrastruttura middleware sviluppata dai dipartimenti EA Sports risolverebbe a questi ultimi l’incombenza delle patch di aggiustamento postume, che a ogni modo estinguerebbero la mediocrità dei loro prodotti manco per il cazzo, per cui urge femarsi sull’idea calcistica che il videogioco Sega AM2 induce attraverso l’uso di tre tasti allineati. Una filosofia che pone in essere l’eventualità di affrancarsi dalle dinamiche di massa e sobillare un nuovo arco esistenziale di celebrazione dell’io (calcistico) dormiente.   



















 

  Piattaforma Dreamcast
  Titolo Virtua Striker 2 Ver. 2000.1 - バーチャストライカー2 ver.2000.1 -
  Versione Giapponese
  Anno immissione 1999
  N. Giocatori 1/2
  Produttore Sega
  Sviluppatore Genki / Sega AM2
  Designers Yoshinari Sunazuka, Kenji Ōta, Satoshi Mifune, Ichiro Kojima, Hiroyuki Nakagomi [....]
  Compositori Hiroyuki Hamada, Masayoshi Ishi (Chammy), Maki Morrow
  Sito Web www.sega.co.jp
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 3
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling 3D scaling
  Formato GD-Rom
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [] NTSC-U/C [No] PAL [No]
  Genere Sport / Simulazione
  Rarità
  Quotazione 25 - 30 €
  OST Sì [Virtua Striker & Virtua Striker 2, 1997, Pony Canyon]

  Del videogioco esistono sei esemplari. I primi quattro, sviluppati su scheda Model 3, vengono immessi sui mercati arcade dal ’97 al ’99 [Virtua Striker 2, Virtua Striker 2 Ver. ’98, Virtua Striker 2 Ver. ’99, Virtua Striker 2 Ver. ’99.1]. Virtua Striker 2 Ver. 2000, ciò nondimeno, sancisce il passaggio a scheda Naomi, cui AM2 strategicamente opta per consentire a Genki il rapido trasferimento sull’equivalente Dreamcast [Ver. 2000.1]. Rispetto alle prime edizioni coin-op i versanti 2000 e 2000.1 evidenziano un sensibile miglioramento della A.I. della cpu, soprattutto in ambito portieri, che in origine cadevano vittime del tiro a pallonetto dalla tre quarti; si rileva l’esistenza di squadre extra sbloccabili battendo la modalità arcade e attraverso cheat mode alla finestra di selezione [FC Sega, MVP Yuki-chan, Royal MYP Genki team] nonché di due stadi bonus. La nazionale del Giappone risulta ufficialmente licenziata dalla Japan Football Association.