BLOOD MONEY
di @Andrea Chirichelli

First, there was Menace
now, Psygnosis presents
a DMA Design Game
Blooooood Moooooneeeeyyyy

bloodmoneycover2.jpg (38428 bytes)Prendete Menace, aspettate due anni, miglioratene grafica e sonoro, aggiungete livelli, fateli ancora più lunghi. Ah, rendete il gioco assurdamente difficile ed ecco, avete programmato Blood Money. Insomma, Blood Money rappresenta ancora oggi uno di quei giochi che a vederli ti chiedi come sia stato possibile farli girare su un hardware come quello di cui era dotato l’Amiga. Il mostro Commodore era potente sì, ma per dio quanti sprite, quanti colori, quanti effetti speciali e zero rallentamenti anche nelle situazioni più impegnative. Blood Money è il bignami dello sparaspara. Tanto per cominciare scrolla da tutte le parti, mettendo finalmente d’accordo i sostenitori dello sparatutto orizzontale e verticale, e propone quattro pianeti/ambientazioni diversi (ghiaccio, fuoco, acqua e terra) e ancora quattro mezzi di distruzione differenti (sottomarino, jetpack, elicottero e nave spaziale) con un carico di armi e strumenti di distruzione. Li si dovrà potenziare col denaro rilasciato dai nemici distrutti in precedenza.

DMA Design non pensa esclusivamente al giocatore solitario, ma propone una sontuosa modalità a due giocatori in contemporanea che aumenta a dismisura la durata del gameplay. Non bisogna guardarsi solo dai nemici, ma anche dal proprio compagno che ci sottrae i preziosi crediti atti a migliorare la potenza di fuoco della nostra astronave: gli shop sono pochi e ben distanziati negli interminabili quadri, e arrivare ai boss di medio e fine livello scarsamente equipaggiati significa morte certa. Grafica eccezionale si diceva, ma anche il sonoro non scherza: una melodia continua, placida, assorta, mesmerizzante, lontana anni luce da ogni altro accompagnamento o partitura da shooter ascoltata al tempo viene realizzata da Ray Norrish.

Difetti? Sì, uno solo, ma enorme: Blood Money è difficilissimo, e compete – oltre che dal punto di vista grafico – con quella gran bestia di Project-X al titolo di shoot ’em up per Amiga più frustrante di sempre. I proiettili così come i nemici bersagliano l’astronave con puntualità quasi irritante, penetrando più e più volte le nostre difese e facendoci cadere a picco. Il bilanciamento è cattivo e nichilista, eppure non ci si stanca facilmente di farsi ammazzare. Giunge in soccorso, per altro, la già menzionata opzione per due giocatori, con cui risulta sensibilmente più facile apprestarsi ai livelli, sebbene “facile”, per un gioco come questo, non sia esattamente una gita al mare. Cionondimeno, sparatutto esemplare. E non paga di aver scritto un titolo di notevole spessore DMA Design firma quella che sarebbe rimasta una delle più memorabili intro animate in formato Amiga; abbisognante da sola di un intero dischetto da affiancare a quello del videogioco, la sequenza offre musica rap di eccellente qualità, pianeti e asteroidi che sfrecciano luminescenti, visione fantascientifico-biologica allucinata, un’orgia di rendering e interpolazione che lascia ancora adesso ammirati. Lo sparatutto fu colpevolmente messo da parte da certa critica più Xenon/Project-X oriented, e tuttavia questo Blood Money merita assolutamente una riscoperta, nonché l’immediata cancellazione della patina di polvere che anni di storia videoludica gli hanno, piuttosto immeritatamente, fatto accumulare.










 

  Piattaforma Amiga OCS
  Titolo Blood Money
  Versione Europea
  Anno immissione 1989
  N. Giocatori 2
  Produttore Psygnosis
  Sviluppatore DMA Design
  Designers Dave Jones, Tony Smith
  Compositori Ray Norrish
  Sito Web www.rockstarnorth.com
  Sist. di controllo Digitale - Joystick
  Numero tasti 1
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Multidirezionale
  Formato Floppy Disk
  Numero supporti 2
  WHDLoad Sì [link]
  Genere Shoot ’em up
  Rarità
  Quotazione 40 - 60 €
  OST No

 

L’edizione Atari ST, perlopiù allineata al versante Amiga, risulta però carente di presentazioni animate e inoltre cambia la struttura del suono. Vengono altresì realizzate versioni per Commodore 64 e PC MS-Dos che però impoveriscono pesantemente le estetiche e le musiche originali.