DEATHSMILES
di @Luca Abiusi

“La notte è oscura e piena di terrori.”...Game of Thrones

In Giappone, sul finire del primo decennio del Duemila, Cave Company è in grado di produrre una non trascurabile quantità di conversioni formato next generation. E anche G.Rev s’era messa a uccidere su risoluzioni da mille e qualcosa per settecentoventi sul trecentosessanta, la console attraverso cui si sarebbe generato il fastoso ciclo delle edizioni limitate per oggetti ruvidi come Ketsui, Mushihime-sama Futari 1.5, Espgaluda II Black Label, Senko no Ronde Duo; Deathsmiles sarebbe atterrato anche in Europa e Nord America coi cargo trasportatori di Aksys/Rising Star, e tuttavia Noi abbiamo il trecentosessanta giapponese. Per cui Giappone. In limited edition naturalmente, ché ci hanno messo la colonna sonora per dentro, che è pure colma di brillantante per lavastoviglie, sofisticata e un po’ castlevanista, ma di un Castlevania più orientato verso il distorsore j-pop, il modernismo. Bello. Un videogioco tipo questo lo si era immaginato appena dopo mezzanotte, pensando agli antri inesplorati di Cotton Boomerang, del quale Deathsmiles è lettura horror a base di streghe preadolescenti strizzanti alle parafilie otaku di Tsutomu Miyazaki.

Il sistema di sparo bidirezionale di Deathsmiles è insolito, per un manic shooter. Ma in effetti lo sparatore si definisce atipico per il genere, diverso pure dallo scorrimento orizzontale di Progear, a suo tempo decantato per ottima cattiveria e accumulazione. Si utilizzano tre tasti e con questi si determina uno scoring system che ha ingerenza diretta sulle cadenze di attacco in bidirezione. “A” e “B” a puntare a sinistra o a destra in comodità ed entrambi, premuti assieme, per attivare un sistema di lock-on che però decrementa il picco di accumulo a 1000, che quando raggiunto scatena il fascio potente da preservare per i momenti di peggiore confusione. Da clichè Cave, gli oggetti da accumulare si ottengono col metodo del “pulsante premuto” e del “core” (in questo caso la streghetta) rallentato, per passare a un millimetro dai proiettili e apprestarsi quanto possibile ai mostri abbattuti, visto che gli items premio – corone e teschi – si risucchiano unicamente in vicinanza. Col contatore fisso sul 1000 i nemici che in precedenza non rilasciavano items cominciano a elargire corone arancioni a pacchi, così da incrementare di 10 il moltiplicatore e dare eventualmente il via al fever mode premendo A+B fino a solcare i 10.000 sul base multiplier. Durante il gameplay l’esecuzione delle pratiche di accumulazione diventa essenziale anche rimanendo sul livello uno di difficoltà, applicabile a preludio di ogni quadro. Appagante.

Oltre alle modalità Arcade e XBOX 360 – quest’ultima adattata ai display in alta definizione – Deathsmiles offre un eccentrico 1.1 Mode. Che alla luce di quanto visto è una versione alternativa all’arcade pensata per il joypad a doppio stick del tre e sessanta. Dunque con la levetta di sinistra si continua a manovrare la strega e con quella di destra si ottiene il pieno controllo del folletto di supporto – indipendente nelle precedenti modalità – in funzione dell’incremento dei nemici a video. Una riuscita revisione della struttura di gioco originale, si direbbe, ma anche una rielaborazione in chiave “umana” del gameplay, adesso semplificato nel direzionamento – RT ed LT per il laser di destra e sinistra e niente sparo a pressione intermittente – e di conseguenza nella meccanica moltiplicatrice. Con 1200 Microsoft Points ci si porta a casa il Mega Black Label Mode – piuttosto simile al Mega Black Label di Mushihime-sama Futari 1.5 – nonchè Sakura, un quinto personaggio armato fino ai denti. Soddisfazione, si. Deathsmiles è sicuramente tra i progetti più interessanti dell’ultima Cave pur malgrado la mancanza congenita di scritture originali (ma non di idee) e il riproponimento dello stereotipo delle ragazzine giapponesi coi vestitini da cosplayer, delizia del maniaco. Ma il dispendio c’è, e si vede. Deathsmiles è una promessa d’amore verso l’estetica, un mirabile esercizio di character design in punta di china come anche un’imperdibile lezione di tecniche grafiche bidimensionali avanzate. La tradizione Cave si fa sentire nell’utilizzo del microscopio, nell’intarsiare i più invisibili pixel dello sfondo e nell’animare creature spettrali trabordanti dettaglio. Grande sonoro, poi. Grandi musiche da ascolto misto-classiche e contaminate, maliziose e ammalianti quanto le donnine protagoniste.









  Piattaforma Xbox 360
  Titolo Deathsmiles - デススマイルズ -
  Versione Giapponese
  Anno immissione 2009
  N. Giocatori 1/2 Online
  Produttore Cave
  Sviluppatore Cave
  Designers Makoto Asada, Toshihiko Sera, Takashi Ichimura, Yuji Inoue, Tsuneki Ikeda [....]
  Compositore Manabu Namiki, Ryu Takami, Ryu Umemoto
  Sito Web www.cave.co.jp
  Sist. di controllo Digitale/Analogico - Joystick/Joypad
  Numero tasti 3 [8 ver 1.1]
  Orientamento Orizzontale
  Scrolling Multidirezionale
  Formato DVD-Rom
  Numero supporti 1
  Compatibilità NTSC-J [] NTSC-U/C [No] PAL [No]
  Genere Shoot ’em up
  Rarità
  Quotazione 50 €
  OST Sì [deathsmiles original sound track, 2008, Cave]

 

La macchina da bar CV1000 arriva nel 2007 attraverso distribuzione AMI. Una versione “Mega Black Label” a tiratura di 150 unità viene riservata ai fedelissimi nell’ottobre del 2008, a preludio dei lavori sul port XBOX 360, che conserverà nel 2009 l’aspect ratio in 4:3 e nondimeno le originali grafiche bidimensionali, che risulteranno adattate ai pannelli in HD. In Limited Edition giapponese, Deathsmiles contiene oltre al gioco un lustrabile Compact Disc di remissaggi del soundtrack portante. Curioso come la successiva limited distribuita sui territori nordamericani vada anche oltre col suo faceplate e la scheda DLC per la modalità Mega Black Label; Il corrispettivo europeo, sebbene orfano del faceplate, confermerà codice per il download e colonna sonora. Nel 2011 la conversione iOS, adattata ai controlli touch screen, rivela il revisionamento del suono oltre a una nuova modalità avente struttura ruolista, e viene altresì introdotta la strega “Tiara”. Stessa cosa su Android, nel 2013. L’edizione Windows PC [Steam, 2016] è identica alla controparte XBOX 360.